Ivan Crico

Ivan Crico Foto pordenoneleggeIvan Crico è nato a Gorizia il 1 novembre 1968. Vive a Tapogliano (UD) dove ha anche lo studio. Diploma di maturità in pittura presso l’Istituto Statale d’Arte di Gorizia e Laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Parallelamente all’attività artistica, ha approfondito lo studio della letteratura italiana ed estera con studiosi come Amedeo Giacomini, Gianmario Villalta e Pierluigi Cappello (con cui ha ideato la collana di poesia la «Barca di Babele», con testi anche di autori friulani, bisiachi, triestini). Suoi testi poetici e saggi critici sono apparsi, a partire dal 1992, sulle maggiori riviste italiane come «Poesia», «Lengua», «Diverse Lingue», «Tratti», e su diverse pubblicazioni straniere negli Stati Uniti, in Francia, Canada, Slovenia. Nel dicembre 1997 ha pubblicato Piture, a cura di Giovanni Tesio, per l’editore Boetti di Mondovì e nel 2003, per il Circolo Culturale di Meduno, con prefazione di Antonella Anedda, Maitàni («Segnali di mare»). Nel 2006, per le edizioni del Consorzio Culturale del Monfalconese è uscita la plaquette Ostane («Germogli di rovo») e nel 2007 la raccolta Segni della Metamorfosi per le edizioni della Biblioteca di Pordenone. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta De arzent zu per l’Istituto Giuliano di Storia e Documentazione di Trieste. Nel 2009 ha vinto il «Premio Nazionale di Poesia Biagio Marin» e nel 2018 il «Premio Giannone-Ischitella» per una raccolta inedita. Nel 2019 per Quodlibet, su invito di Giorgio Agamben, ha curato la traduzione poetica dell’opera di Pier Paolo Pasolini I Turcs tal Friùl. Della sua poesia si sono occupati diversi critici italiani da Brevini a Tesio, da Loi a D’Elia, con articoli su «Il Corriere della Sera», «La Stampa». «Il Sole 24 Ore». Collabora dai primi anni novanta, con recensioni a mostre e libri, con i quotidiani “Il Messaggero Veneto” ed “Il Piccolo”.